21 mag 2013

SCIACALLI DI PALUDE

La democrazia è una forma di religione animale. E' l'adorazione degli sciacalli da parte dei somari (H.L. Mencken).

La palude è un territori indefinito e senza certezze dove acqua e terreno si contendono gli stessi spazi con alterne fasi e dove l'orizzonte è invisibile perchè coperto da nebbie perenni. Anche noi viviamo in una zona impervia come quella paludosa immersi in una realtà angosciante, angosciosa, contesi tra opposte ideologie e cerchiamo di raggiungere una meta che appare nel grigio orizzonte sempre più confusa e incerta. Ma la verità è che questa palude, non è deserta come ci si aspetterebbe da una vera palude, è invece affollata, piena di gente, siamo circondati e purtuttavia siamo soli.

La solitudine si percepisce proprio in mezzo alla moltitudine: la solitudine colpisce proprio quelli che non sanno di essere soli e se ne accorgono quotidianamente minuto per minuto oltraggiati da regole e leggi che dovrebbero aiutarli e invece li ostacolano brutalmente. Infatti la società non fa che alzare dei paletti per difendere se stessa ma nello stesso tempo offende noi che abitiamo questa palude melmosa e sempre più mefitica. Ho letto giorni fa che in Equitalia, che non è un'associazione di dame della carità, cioè non è una associazione di benefattori ma una banda di esattori hanno avuto un rigurgito di umanità che rende il loro operato ancora più ributtante, cioè il direttore ha invitato i suoi riscossori a un comportamento più umano.

Più umano ? Ma allora fin d'adesso che cosa facevano ai loro (si fa per dire) clienti, li malmenavano, li insultavano, li maltrattavano, e via dicendo ? E adesso, dopo questo autorevole appello, come si comportano ovvero prima di portargli via un oggetto dicono "pardon" oppure "sa io non c'entro niente, io eseguo..." tutte quelle frasi che si dicono abitualmente per puro atto di cortesia. Eh no, è troppo facile così, per curiosità vorrei vedere il cambio di atteggiamento di questi sciacalli, di questi personaggi che ovviamente non sono molto amati anche se indubbiamente sul piano formale c'è stato un recupero, e chissà cosa dicono prima di procedere ad un sequestro forse un classico "...sa niente di personale...".

I più deboli che ormai sono la maggioranza cedono alla disperazione, questo ce lo dicono le cronache, c'è gente che stenta a sopravvivere e sopratutto le difficoltà hanno fiaccato la resistenza anche dei più forti che si sono aggrappati a dei parametri che non reggono più. Ormai l'unico bene al quale questi signori mirano è la casa cioè il bene immobile, gli altri beni non ci sono più non esistono sono superati da questa angoscia di questo bene che è considerato primario. La casa è un posto dove si vive dove si sopravvive che non dovrebbe essere tutto ma che invece per gran parte della società è tutto.
La casa è tutto, è il rifugio, la tana, il posto dove di ci si rinchiude aspettando che passi il peggio mentre fuori alla porta aspettano implacabili i gentili esecutori di Equitalia che nel tentativo di rendersi meno odiosi adesso usano delle formule forse barocche dicendo ....mi scusi....mi dispiace tanto....è permesso?....disturbo?....c'è nessuno? 

Ora non passa giorno che sulle cronache non leggiamo dei fatti tragici legati a questa privazione del bene che è considerato ormai primario e forse unico nella società contemporanea: la casa. Senza la casa senza il posto senza un rifugio la gente perde completamente lucidità e questa è la dimostrazione che la situazione sta degenerando. Questo è diventato un paese in cui sempre più spesso per una cartella esattoriale ti pignorano la casa, un paese in cui il potere economico è in mano esclusivamente agli istituti di credito.

Alla parola IMU la gente sbianca, è terrorizzata da questa minaccia che toglie la speranza a persone che cercano di sopravvivere in quella che sempre più assomiglia ad "una valle di lacrime" e si appoggia al muro, mura ovviamente di ....proprietà. Ma le mura sono un manufatto di mattoni mentre la proprietà è un concetto, un'idea e averla valorizzata fino a questo punto significa aver perso completamente fiducia negli altri valori che forse non abbiamo più ma ai quali molti di noi cercano disperatamente di rifarsi.

Siamo in preda al panico: la gente si uccide al momento di cedere questo bene materiale. E' di qualche giorno fa in Sicilia, in provincia di Ragusa, che per quattro soldi (10.000 euro di debiti) l'omologo di zona di Equitalia ha provveduto al pignoramento della casa costruita personalmente da un  muratore disoccupato di 64 anni che ha successivamente tentato il suicidio. Il racconto di questa vicenda è stato curatissimo nei particolari con quel sadismo del cronista che crede di fare il suo mestiere infierendo: c'erano i nomi di tutti, dei passanti, dei testimoni, ma non c'era il nome della banca. La banca che ha fatto questa nascalzonata che per diecimila euro ha costretto un uomo alla disperazione non viene citata da nessun giornale.

Siamo prigionieri di questo ricatto orrendo che per pochi spicci ti cancella la vita. Quest'uomo non è che aveva perso solo la casa ma con la casa la possibilità di mantenere le figlie agli studi cioè la casa come punto di riferimento e se glielo togli la gente non sa più dove andare.

Certo il direttore di Equitalia si rende conto che assumendo un atteggiamento più soft forse non si viene mandati a quel paese come probabilmente uno farebbe volentieri però la forma non toglie la sostanza della cosa. Bisogna fermare questo tipo di violenza perchè di violenza si tratta, bisogna trovare qualcosa, un sistema diverso che salvaguardi la dignità delle persone. D'accordo le regole sono regole e le leggi sono leggi ma le leggi sono anche spietate, la gente ha il diritto di sopravvivere e non si può togliergli tutto, non si può non si deve.

Ora hai voglia a dire "scusi mi dispiace... sa io faccio il mio dovere" se il tuo dovere fa schifo fai schifo anche tu che lo fai. Il mercato immobiliare perde pezzi, anche la gente perde pezzi e quelli ci dispiace di più perderli.

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